venerdì, gennaio 14, 2005

il "GRANDE FRATE"


“Meno tre, due, uno, in onda: Ave Maria, piena di grazia…”

Oddio, non è che le immagini siano appassionanti, per chi non ama il genere: Come in certi mortali film d’avanguardia l’obbiettivo è inchiodato infatti, senza la più piccola variazione, sulla tomba che contiene le spoglie del frate… La tomba, la cappella, la gente intorno: fine.

Una specie di << Grande Fratello >> mariano, funebre e giagulatorio. Ma si sa come vanno queste cose: sempre televisione è. E …per molti è un’attrazione irresistibile.

Ed ecco che un giorno hanno cominciato ad affacciarsi per il rosario i ragazzi del paese che non vedevano l’ora di dire agli amici: mi hai visto in tivù? Poi è stata la volta dei politici locali, assai solleciti nel titillare la venerazione degli elettori per il monaco con le stimmate. Finchè la notizia che con la trasmissione “Santo Rosario in diretta dalla cripta di San Pio di Pietrelcina” l’emittente “Tele Radio Padre Pio” (canale 856) quadruplicava gli ascolti e aveva un tale successo da convincere Sky a inserire la piccola televisione tra le “Top Ten”, ha raggiunto i protagonisti della politica.
…Il telefono del santuario ha incominciato a squillare per prenotare visite private da parte di importanti personaggi politici nazionali.


Mentre leggevo mi son detto: "Devotio Moderna". Ma si, ogni epoca ha il suo modo di ritualizzare la religiosità e tra l’alto quindi, anche una particolare maniera di ostendere le reliquie dei santi.
Chi confezionando preziosi reliquiari d’argento, chi ponendo il corpo del santo in preziosissime urne di cristallo di rocca, o chi lo espone sotto l’occhio di una telecamera fissa: secolo che vai venerazione che trovi. C’è chi a Padova si delizia rimirando attorno alla donatelliana arca marmorea di sant’Antonio, a Colonia ammira lo scrigno-reliquiario dei re magi, a Catania lo stabiliante busto di sant’Agata tempestato di pietre preziose. Nella nostra epoca una telecamera di Sky impreziosisce un’aureola più dell’oro massiccio.
E comunque per esperienza personale posso dire che si può passare molto tempo ad osservare quella cripta, e non solo perché ad una cert’ora quella liscia lastra di marmo nero è molto più espressiva dì Gigi Marzullo.

Dall’articolo, "Il telerosario dei politici" di G.A.Stella sul Corriere del 13 gennaio ’05, estraggo inoltre questo ironico “Flos Florum”:

Silvio Berlusconi ci tiene a far cadere l’occhio degli ospiti sul santino di Padre Pio che tiene appoggiato su una credenza della sua villa di Arcore.Il suo cardinale camerlengo Sandro Bondi tiene l’immaginetta del caro monaco nel reliquiario che più gli è prezioso: appiccicato sulla foto della sacra famiglia berlusconiana dominata da Madonna Veronica

Pier Luigi Castagnetti precisa:<< Il leader del centrosinistra? Lo sceglieremo quando sarà il momento…e quando sarà il momento ci assisterà padre Pio >>

Francesco Forgione, che porta lo stesso nome con cui nacque padre Pio ma è un deputato di Rifondazione Comunista, confida:<< è bello chiamarsi come lui, si, non mi dispiace affatto…tutti e due abbiamo fatto una scelta di campo evangelica: quella degli ultimi, anche se io dal punto di vista di Marx>>.

Il massimo però lo Ha dato Irene Pivetti…
<< Padre Pio è mio fratello e mi guida in tivù >>


Devotio Moderna!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Già, devotio moderna... Dal basso del mio disperato agnosticismo, un inquietante interrogativo sale a turbare il mio sonno di anima semplice: visto che il thriller di Dan Brown va via come il pane, a quando la celebrazione della Santa Messa dalla Pyramide Inversée del Louvre?
I.