giovedì, aprile 14, 2005

Fare (Papa) l’indiano



Tra i ritratti di papabili (?) che popolano i giornali durante il pre-conclave il più simpatico – forse perché esotico - risulta sicuramente quello a firma di Aldo Cazzullo sull’arcivescovo di Bombay Ivan Dias a pagina13 del Corriere della sera del 12 aprile.

Il cardinale in questione è un salesiano indiano di 69 anni (la giusta pronuncia sarebbe “Aivan Daias”?) che in tanti anni di servizio come diplomatico vaticano ha girato 30 paesi e parla quasi altrettanti idiomi.
“Ama l’Italia ma vi trova una fede all’acqua di rose. La gente non va a messa e detiene il primato mondiale delle bestemmie”.

Dotato di fine umorismo – ad una donna che confessava di peccare di superbia passando il tempo allo specchio ad ammirare la propria bellezza, rispose che non era superbia: era un errore – ha anche una profonda vita interiore e nella sua missione pastorale di arcivescovo ha messo la preghiera al primo posto. Ciò è comprensibile per un cristianesimo che deve sopravvivere in quell’immenso calderone spirituale quale è il subcontinente indiano.

“Il giudizio su noi cristiani lo danno i nostri nemici, e Dio parla attraverso la loro bocca. Anche per tramite dei terroristi islamici. Sono assassini, ci vogliono morti e ci dicono: “Siete infedeli!”. Dobbiamo domandarci se per caso non sia vero. Ci stiamo distruggendo perché abbiamo abbandonato Cristo”.
Quand’era nunzio apostolico in Albania conobbe Madre Teresa di Calcutta e fu testimone oculare di prodigi operati dalla piccola suora albanese:
“Avevamo bisogno di comprare una casa ma i proprietari non volevano saperne di vendercela. Ne parlai con lei. Si fece portare sul posto, baciò una medaglietta e la lanciò oltre la recinzione. Il giorno dopo ci vendettero la casa. Andò così anche per i terreni su cui costruire un ospedale.
Poi Madre Teresa ripartì per l’India, ma io ormai ero padrone della tecnica. C’era bisogno di una casa a Lushnjae, fra Tirana e Valona. Andai da solo. Baciai la medaglietta e la lanciai.
Funziono?
Certo che no. Non sono mica Madre Teresa!”

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