mercoledì, agosto 24, 2005

Habemus Patriarcam!

Eminentissimum ac Reverendissimum Theophilum!



Il 22 agosto, dopo soli 7 giorni di consultazioni– il precedente patriarca Ireneos I era stato eletto dopo più di 7mesi dalla morte del predecessore !- i vescovi del Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme hanno eletto all’unanimità Sua Beatitudine Teofilo cioè, secondo un antica graduatoria, il quinto dei patriarchi maggiori: cioè il vescovo più importante del mondo dopo quelli di Roma, Costantinopoli, Alessandria ed Antiochia.

Ma mente il patriarcato di Roma si è esteso fino ai confini de mondo, gli altri quattro patriarchi orientali, si sono consumati in secolari lotte teologiche per poi annichilirsi sotto la dominazione islamica così che oggi questi antichissimi centri propulsori del cristianesimo si riducono a poco più di piccole diocesi con sparuti fedeli.
Nel caso del patriarcato di Gerusalemme le cose si complicano, poiché le norme per la gestione del patriarcato sono rigidamente quelle emanate dall’impero ottomano di cui, pur nella mutata situazione politica, Giordania, Israele e Autorità Palestinese pretendono di averne ereditato la facoltà di intromettersi nelle decisioni dei greco-ortodossi, in primis approvare o meno l’elezione del nuovo patriarca.

A questo terzetto di Stati bisogna aggiungere poi la Grecia perché un’altra peculiarità della Chiesa greco-ortodossa a Gerusalemme è che tutti i vescovi sono di origine greca, mentre i semplici preti e tutti i fedeli sono arabi.

A questo si aggiunga che il Patriarcato ortodosso è il maggior proprietario immobiliare della città di Gerusalemme e molti di questi beni sono stati venduti allo Stato israeliano, ed i fedeli –arabi palestinesi!- non sanno che fine fanno i soldi.
Ad essere puntigliosi, il Patriarcato ortodosso non vende i terreni ad Israele ma, dietro elevatissimo compenso, li affitta a tempo indeterminato. La Knesset stessa: il parlamento israeliano, è costruita su terreno formalmente di proprietà della Chiesa cristiana ortodossa! Sarà un po’ difficile che tra venti o trent’anni Sua Beatitudine possa presentarsi alla Knesset a reclamare la ridefinizione dei canoni di locazione!

Di questi complicati intrecci ( o se si vuole: intrighi) politico-finanziari sono stati scenario i lunghi mesi per la scelta del successore dell’anziano Diodoros I, morto a dicembre 2000, pochi mesi dopo aver accolto a Gerusalemme Giovanni Paolo II.
Mesi di campagne diffamatorie e di bustarelle hanno preceduto -ad agosto 2001- l’elezione di Ireneos I : ecclesiastico ben poco pacifico a dispetto del nome!


Gli stessi intrallazzi che portarono alla sua elezione sono stati causa della sua deposizione da parte del Santo Sinodo, decisione approvata dal Trono Ecumenico assieme a tutte le altre Chiese bizantine.
Ireneos non ha accettato la decisione trincerandosi dentro al palazzo patriarcale con la protezione del Governo israeliano mentre Giordania e Palestina hanno accettato la decisione della Chiesa ortodossa.

Come si vede, più ci si allontana da Roma più le elezioni canoniche perdono la severa compostezza del Conclave.

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