mercoledì, agosto 24, 2005

Letterature comparate /2



Ovvero: Il 21 Agosto 2005 Harry ha scritto una
Lettera all'ateo militante

"Caro ateo militante,

partiamo dalla definizione da me inventata: ti chiamo “ateo militante” perché non sei semplicemente un non credente (rispettoso e a sua volta rispettato: come un onesto Fausto Bertinotti, per esempio), ma fai proselitismo e, oltre i limiti del lecito, mostri disprezzo, pregiudizio e assenza di rispetto verso chi crede. Verso chi è cattolico in particolare. In questi mesi sono emerse tutte le tue contraddizioni e le tue occlusioni mentali. Basta leggere le reazioni a fenomeni occorsi in questi ultimi tempi, i commenti della grande stampa, le prediche delle élite che ti rappresentano. Basta riflettere su taluni luoghi comuni in cui incorri senza porti alcun dubbio.

Se noi cattolici non andiamo in chiesa, dici che la Chiesa è in crisi e che dovrebbe chiudere bottega; se però un milione di noi va a Colonia e dorme all’addiaccio per pregare (o se in tre milioni andiamo a Roma per onorare un Papa) siamo dei fanatici. Se non “fornichiamo” siamo dei repressi; se “fornichiamo” siamo degli ipocriti. Se la Chiesa tace sulle grandi questioni morali, la accusi di essere in fase declinante e di non avere più nulla da dire; se parla e invita alla mobilitazione la accusi di compiere ingerenze. Se all’Angelus il Papa non cita Israele lo accusi addirittura di antisemitismo; se però va in sinagoga a pregare con i rabbini lo accusi di volersi comprare la benevolenza ebraica. Secondo «Liberazione», il Papa sbaglia a non condannare i dittatori (anche se non risulta che li appoggi, ma fa nulla): siamo però sicuri che se condannasse Chavez e Castro «Liberazione» insorgerebbe. Dici che i porporati dovrebbero smetterla di parlare, ma ad ogni sospiro di Ruini cogli l’occasione per riempirci di editoriali e assoldare stanche prefiche anticattoliche, quasi che il tuo pensiero dipendesse da quello di Ruini. Ti interessi addirittura di teologia cattolica, quando il Papa sottolinea che il dialogo ecumenico non deve necessariamente comportare rinunce teologiche cattoliche (o protestanti). E protesti: come se a te fregasse qualcosa di consustanziazione e transustanziazione. Ma te ne frega qualcosa? No davvero, tant’è che nemmeno sai che roba sia. Ma ti fa comodo alzare la voce persino sul dibattito teologico tra le chiese cristiane. Tutto fa brodo.

Ora, è evidente che dietro tutto ciò vi sono pregiudizio, calcolo e – in certi casi – odio e malafede. E’ curioso che queste professioni di fede ateistica siano diffuse e socialmente accettate nelle società culturalmente cristiane, mentre non siano possibili casi opposti (cioè di professione cristiana) nelle società culturalmente atee (Cina comunista, Albania di Hoxha, Unione sovietica etc.). Ma, ti prego, continua così. Ora che l’Inter ha cominciato a vincere, come potremmo sbellicarci altrimenti dalle risate?

(tuo) harry"

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ti devo ringraziare per il link al post, lo vedo solo oggi. Ciao,

harry