martedì, settembre 06, 2005

La Ceremonia del Besamanos



Don Juan Carlos primero y la reina Sofia sono atterrati la mattina del 5 settenbre 2005 a Ciampino. Alle ore 11 antimeridiane sono stati ricevuti in privata udienza dal Sommo Pontefice “ccioiosamente” regnante nella residenza estiva delle “Ville Pontificie” di Castel Gandolfo, poi terminato l’incontro “los Reyes” hanno ripreso il volo per Madrid.

Era conveniente, infatti, che la prima udienza di un Papa a membri di una famiglia reale fosse riservata alle “Loro Maestà Cattoliche”. E così Papa Benedetto, con addosso quella stola ricamata che lo avvolge quasi fosse un ampio piviale, tra ampi sorrisi, ha steso la mano per il bacio dell’anello alla regale coppia.


L’incontro è durato in tutto 32 minuti, si è svolto in modo volutamente informale e con dei toni molto cortesi, dovuti ad una consuetudine tra le due autorità che supera ormai il mezzo millennio!

Il re di Spagna si è rivolto al Santo Padre in lingua italiana.
"Trato de no perder mi italiano" ha spiegato Juan Carlos; nato a Roma e battezzato dal cardinale Eugenio Pacelli; in realtà ha parlato italiano per creare la maggior familiarità possibile con Benedetto XVI che, a differenza di Papa Wojtyla, parla molto male lo spagnolo.

A mio modesto parere sono proprio queste le piccole cose che conquistano di Benedetto XVI: di questo finissimo intellettuale tedesco, che però non diversamente da tanti italiani incolti, pensa che per farsi capire dagli ispanofoni basti storpiare un po’ l’italiano aggiungendo tante esse (ed infilandoci un “carramba” qua e là).

La regina ha rivolto alcune espressioni augurali in tedesco, al che Papa Ratzinger ha ricambiato la cortesia sforzandosi di dire qualcosa che assomigliasse al “castillano”: probabilmente si riferiva a questo la regina Sofia quando ha dichiarato che il Papa ha molto senso dell’umorismo.

Il Pontefice ha parlato con soddisfazione del suo primo viaggio apostolico in Germania; ha confidato che alla Giornata Mondiale della Gioventù “gli Spagnoli si vedevano subito”cioè si erano fatti sentire (vale a dire avevano fatto un gran chiasso!); osservazione che poteva intendersi come un’esternazione di compiacimento papale per la “vitalità” dei giovani cattolici ispanici; i regali ospiti hanno quindi prudentemente preso le parole del Papa per un complimento.

Benedetto XVI ha poi mostrato di interessarsi delle vicende della real famiglia borbonica; ha chiesto notizie degli Infanti, dei loro coniugi e delle loro rispettive proli. “El Rey Catholico” ha ricordato la primogenita "criatura" di cui sono in dolce attesa i Principi delle Asturie: "no sabemos todavia si serà nigno o nigna"- ha spiegato quel gran sentimentalone di nonno Juan Carlos.

Papa Ratzinger (certamente rallegrato nell’intimo alla notizia che in Spagna ci sono ancora famiglie “tradizionali”) ha rammentato alle “Loro Maestà Cattoliche” di essere stato spesso da cardinale nel paese iberico, facendo intendere implicitamente che le sue nozioni sulla Spagna non principiano con l’era Zapatero. Il re ha allora invitato il Pontefice a recarsi in viaggio apostolico in Spagna nell'occasione della Giornata Mondiale delle Famiglie che si terrà a Valencia nel 2006.

L’incontro internazionale delle famiglie cattoliche era stato convocato a Valencia per volontà di Giovanni Paolo II e confermato dal nuovo Papa in una lettera indirizzata al Cardinale Alfonso López Trujillo, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, datata 17 maggio 2005. L’incontro dovrebbe svolgersi nel territorio dell’arcidiocesi valenziana dal 4 al 9 luglio 2006.

In vero fu il Presidente del Governo José Luis – Giuda - Rodríguez Zapatero che appena eletto corse da Papa Wojtyla ad omaggiarlo –fintamente- e ad invitarlo ufficialmente a visitare la Spagna.
Ora quindi il re non ha fatto altro che reiterare al successore di Giovanni Paolo II l’invito del Governo spagnolo. E c’è da credere che Benedetto XVI abbia gradito assaissimo l’invito a recarsi a “Zapaterolandia” a tenere qualche “caliente” catechesi sul tema matrimonio e famiglia!

Alla fine è stato presentato al Papa il piccolo seguito della coppia reale, si sono scattate le foto di rito e si è svolto il tradizionale scambio dei doni.
Il dono dei monarchi spagnoli al Papa è stata la copia anastatica di un codice del X secolo scritto in mozarabico e romanico. Il Papa se l’è cavata con un rosario ed una medaglia della Sede Vacante.




Essendo la prima volta che “los Reyes” andavano a Castel Gandolfo, il Papa, tra il compiaciuto e l’impacciato, ha fatto fino in fondo il padrone di casa, conducendoli sulla terrazza che si affaccia sul lago di Albano.
“Bellissima vista”: ha commentato la coppia reale visibilmente colpita dal panorama.
Papa Benedetto ha risposto col sorriso tipico dei timidi e alzando le mani al cielo come a voler dire: anche a me fa un certo effetto abitare qui! Mi devo ancora abituare: ‘sta villa m’è caduta così improvvisamente sulla “noce del capocollo”!

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