mercoledì, novembre 23, 2005

Sonetos Fùnebres IV

Ovvero: EL GRANDE ENTIERRO

A trent'anni dalla morte di Francisco Franco la Spagna ha eliminato i monumenti equestri del Caudillo, ha tolto dalle "calles" le targhe inneggianti a colui che ha governato per un quarantennio, e con scettro di ferro, la nazione iberica.
Si riteneva il salvatore della Spagna da tutto ciò che secondo lui stava distruggendo l'identità, la storia, l'anima stessa dell'Ispanidàd .
Franco ha stretto lo scettro fino alla morte come il cinquecentesco "Rey prudente" non risparmiando alla sua Spagna fino all'ultimo la durezza della dittatura. Ma da buon monarca, devoto delle glorie di Ferdinando e Isabella, sentì forte l'esigenza di costruire per tempo una chiara, forte ed autorevole successione.
La svolta democratica di Juan Carlos non era certo nei pensieri del Caudillo, ma la maturazione politica del futuro re la si deve all'essere stato volente o nolente, per anni il diletto allievo di Franco.


Per un trentennio la necessità di mantenere una pace sociale ha "distratto" gli spagnoli, solitamente amanti della litigiosità, dal chiedere giustizia dei misfatti di Franco soprattutto per non inficiare la validità dell'assetto statale esistente che -seppur sviluppatosi democraticamente- è figlio legittimo del franchismo.
Questo è il grande miracolo, o se vogliamo trucco, politico di Francisco Franco che emblematicamente si manifesta gelidamente pietrificato, nell'enorme croce della Valle de los Caidos sopra il faraonico ossario delle vittime comuniste e fasciste della Guerra Civile spagnola. Visionario Calvario ideato dal dittatore e in cui anch'egli volle far tumulare le proprie ossa: nel tentativo di dominare anche da morto quei fantasmi.


PS: mentre in Spagna, con furia iconoclasta, Zapatero vuol eliminare la toponomastica franchista facendosi vendicatore del nonno e di tutti i caduti per colpa del Franchismo, in Italia, ad un anno dalla morte, si scoprono lapidi alla memoria di Arafat.
La mia conclusione è che è molto più facile ben volere i dittatori altrui.

Nessun commento: