martedì, dicembre 27, 2005

meglio "tecnòn" che teocon

Ovvero: quando il Papa predica ai "sanpietrini"

...Mi è venuto in mente che nel Nuovo Testamento, come professione del Signore Gesù prima della sua missione pubblica, appare la parola "tecton", che di solito noi traduciamo "falegname", perché allora le case erano sostanzialmente case di legno. Ma, più che "falegname", è un "artigiano" che deve poter fare tutto quanto è necessario per la costruzione di una casa. Così, in questo senso, siete "colleghi" di Nostro Signore, avete proprio realizzato quanto Egli aveva fatto volutamente, secondo la sua scelta, prima di annunciare al mondo la sua grande missione. Il Signore ha voluto mostrare così la nobiltà di questo lavoro.
Nel mondo greco solo il lavoro intellettuale era considerato degno di un uomo libero. Il lavoro manuale era lasciato agli schiavi. Totalmente diversa è la religione biblica. Qui il Creatore - che secondo una bella immagine, ha fatto l’uomo con le sue mani - appare proprio come l’esempio dell’uomo che lavora con le mani, e, così facendo, lavora con il cervello e con il cuore.
L’uomo imita il Creatore perché questo mondo datoci da Lui sia un mondo abitabile. Questo appare nella narrazione biblica sin dall’inizio. Ma infine, in modo forte, nel fatto che Gesù era "tecton", "artigiano", "lavoratore", appare la nobiltà e la grandezza di questo lavoro.
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