mercoledì, febbraio 01, 2006

La Niña Santa /4

Ovvero: Piccolo trattato Della Maestà del Sacramento
(PARTE SECONDA)


"I credenti che rispondono alla Parola di Dio e diventano membra del Corpo di Cristo, vengono strettamente uniti a Cristo: “in quel Corpo la vita di Cristo si diffonde nei credenti che attraverso i sacramenti vengono uniti in modo arcano ma reale a Cristo che ha sofferto ed è stato glorificato”. Ciò è particolarmente vero del Battesimo, in virtù del quale siamo uniti alla Morte e alla Risurrezione di Cristo, e dell'Eucaristia, mediante la quale “partecipando realmente al Corpo del Signore” “siamo elevati alla comunione con lui e tra di noi” [CCC n.790]."
"Ciò accade per la potenza dello Spirito Santo poichè: “Quello che il nostro spirito, ossia la nostra anima, è per le nostre membra, lo stesso è lo Spirito Santo per le membra di Cristo, per il Corpo di Cristo, che è la Chiesa”. “Bisogna attribuire allo Spirito di Cristo, come ad un principio nascosto, il fatto che tutte le parti del Corpo siano unite tanto fra loro quanto col loro sommo Capo, poiché egli risiede tutto intero nel Capo, tutto intero nel Corpo, tutto intero in ciascuna delle sue membra”. Lo Spirito Santo fa della Chiesa “il tempio del Dio vivente” [CCC n.797 ]."
"Infine lo Spirito Santo è il Maestro della preghiera." [cCCC n.146]
I fedeli pregano il Signore Gesù Cristo ed al contempo professano la fede in lui nelle celebrazioni liturgiche.
"L'assemblea che celebra è la comunità dei battezzati i quali, “per la rigenerazione e l'unzione dello Spirito Santo, vengono consacrati a formare una dimora spirituale e un sacerdozio santo, e poter così offrire in un sacrificio spirituale tutte le attività umane del cristiano”. Questo “sacerdozio comune” è quello di Cristo, unico Sacerdote, partecipato da tutte le sue membra"[CCC n.1141].


Erano circa ottanta persone presenti alla liturgia battesimale della Infanta Leonor di Borbone.
In prima fila, a lato del fonte battesimale: "los Reyes"; il Principe e la Principessa delle Asturie, la quale teneva fra le braccia la loro primogenita;
la Infanta Elena ed il marito Jaime de Marichalar, Duchi di Lugo con i loro due figli Felipe Juan Froilán e Victoria Federica; la Infanta Cristina ed Iñaki Urdangarin, Duchi di Palma di Mallorca, con i loro quattro figli: Juan Valentín, Pablo Nicolás, Miguel e Irene.
Tranne quest'ultima, nata da poco più d'un anno e per ciò durante la cerimonia rimasta docilmente in braccio alla madre, gli altri cuginetti dell'Infanta Leonor non hanno resistito alla tentazione di scorrazzare attorno al fonte battesimale.

In seconda fila, poi,le due sorelle del Re, "las Infantas" Pilar e Margarita con le loro rispettive famiglie; la famiglia della Regina Sofia, la Casa Reale greca, il fratello ed ex Re Constantino di Grecia e la consorte Anna María, la sorella della Regina di Spagna, principesse Irene, e i loro figli e le loro famiglie.
Di fronte, dall'altro lato del fonte battesimale posto al centro del "vestibulo", stavano i nonni materni, don Jesús Ortiz Alvarez e donna Anna Togores con tutti i parenti della Principessa delle Asturie.
Oltre poi alla presenza di alcuni scelti amici dei Principi delle Asturie.

Dietro al fonte battesimale, presenziavano al sacro rito "el Presidente del Gobierno" Josè Luis Rodríguez Zapatero e la gentile consorte Sonsoles Espinosa, così come 36 anni prima, nello stesso luogo, il Generalissimo Francisco Franco e "la Señora" Carmen Polo, avevano presenziato al battesimo del Principe Felipe.
Erano presenti inoltre: il Ministro della Giustizia Juan Fernando López Aguilar, il Presidente del "Congreso de los Diputados" Manuel Marín; il presidente del Senato Javier Rojo; del "Tribunal Constitucional" María Emilia Casas Bahamonde; del "Tribunal Supremo" Francisco José Hernando; della "Comunidad de Madrid" Esperanza Aguirre ed il Sindaco di Madrid Alberto Ruiz-Gallardón; in fine, il Conte di Elda: "Decano de la Diputación Permanente y Consejo de la Grandeza"; tutti accompagnati dal rispettivo coniuge.

La partecipazione delle autorità della Cosa Pubblica al battesimo della Infanta Leonòr deve ammonirci sul significato universale e non privato di ogni celebrazione sacramentale!
" Nella Liturgia agisce "Cristo tutto intero" (Christus Totus), Capo e Corpo. Quale sommo sacerdote, egli celebra con il Corpo, che è la Chiesa celeste e terrestre" [cCCC n.233]

"E' tutta la Comunità, il Corpo di Cristo unito al suo Capo, che celebra. “Le azioni liturgiche non sono azioni private, ma celebrazioni della Chiesa, che è "sacramento di unità", cioè popolo santo radunato e ordinato sotto la guida dei vescovi." [CCC n.1140].
E' stato infatti un Vescovo, il Cardinale Antonio María Rouco Varela Arcivescovo di Madrid, ad amministrare il sacramento all'Infanta perchè, anche se in caso di necessità, chiunque può battezzare, dato che: "Quando uno battezza è Cristo stesso che battezza"[CCC n.1088], essendo il Vescovo capo visibile della Chiesa locale, egli è perfetta "icona" di Cristo, Capo mistico della Chiesa Universale.
Sua Eminenza Antonio María Rouco Varela è stato assistito nel rito da Monsignor Francisco Pérez González, Arcivescovo Castrense (ossia Ordinario militare)di Spagna. Hanno concelebrato inoltre: Monsignor Manuel Monteiro de Castro Nunzio Apostólico della Santa Sede; Monsignor Fidel Herraez vescovo ausiliare di Madrid; Monsignor José Manuel Estepa Llaurens Ordinario militare emerito; Monsignor Serafín Sedano Gutiérrez cappellano di Sua Maestà e dal Maestro di Ceremonie Don Andrés Pardo.
Si è così rinnovata la felice tradizione che vede i rampolli della Real Casa spagnola ricevere il Santo Battesimo per mano di un esponente dell'Ordine episcopale.
Juan Carlos ,nato a Roma il 5 gennaio 1938 fu battezzato il giorno 26 seguente nel palazzo del Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta (in via Condotti) dal Cardinale Eugenio Pacelli che l'anno appreso sarebbe stato assunto al Pontificato col nome di PioXII.
Alla Zarzuela, il Battesimo dell'infanta Elena fu officiato dal Nunzio Apostolico monsignor Riberi. La seconda figli di Juan Carlos, Cristina, come poi l'erede al trono Felipe, furono invece battezati da sua Eccellenza Casimiro Morcillo, Arcivescovo di Madrid-Alcalà.
Lo stesso Cardinale Rouco Varela ha inoltre battezzato tutti i nipoti del Re di Spagna.
Il "rito essenziale" del Battesimo è stato preceduto dalla lettura delle Sacre Scritture ed il padre di Leonor, Principe Felipe ha letto la prima lettura tratta dal profeta Ezechiele (cap 36, 24-28):
"Vi prenderò dalle genti, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo.
Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio."

La Liturgia della Parola è parte integrante delle celebrazioni sacramentali[CCC n.1154].
Inseparabili in quanto segni e insegnamento, la parola e l'azione liturgiche lo sono anche in quanto realizzano ciò che significano. Lo Spirito Santo non si limita a dare l'intelligenza della Parola di Dio suscitando la fede; attraverso i sacramenti egli realizza anche le “meraviglie” di Dio annunziate dalla Parola; rende presente e comunica l'opera del Padre compiuta dal Figlio diletto. [CCC n.1155]


Come per i battesimi degli altri nipoti de "los Reyes" la celebrazione è stata animata dal coro delle religiose Figlie di Santa María del Cuore de Gesù di Galapagar, località nei pressi di Madrid.

“La tradizione musicale di tutta la Chiesa costituisce un tesoro di inestimabile valore, che eccelle tra le altre espressioni dell'arte, specialmente per il fatto che il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria ed integrale della Liturgia solenne” [CCC n.1156].
"Il canto e la musica svolgono la loro funzione di segni in una maniera tanto più significativa quanto più sono strettamente uniti all'azione liturgica, secondo tre criteri principali: la bellezza espressiva della preghiera, l'unanime partecipazione dell'assemblea nei momenti previsti e il carattere solenne della celebrazione. In questo modo essi partecipano alla finalità delle parole e delle azioni liturgiche: la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli"[CCC n.1157]

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