venerdì, febbraio 24, 2006

Santa anche subito! 4


Che l’inevitabile seconda edizione del libro di Daniela Santanchè, “La donna negata” (Marsilio), contenga quell’unica riga che l’autrice si è dimenticata di scrivere. Che
per il resto non manca niente:
1) le storie di donne che hanno avuto la disgrazia di nascere sotto il tallone di Maometto;
2) l’impegno coraggioso di una parlamentare che non vuole passare alla storia esclusivamente come socia di Briatore;
3) prefazioni e postfazioni che fanno a pugni col testo e con la realtà (cosa normalissima se si pensa che sono firmate da Umberto Veronesi e Omar Camiletti).
Il libro denuncia l’infibulazione, la poligamia e tutta la vasta gamma delle violenze inflitte alle donne a causa del Corano. La denuncia è forte, e pure rischiosa, peccato che la soluzione prospettata sia debole e incompleta. Non è colpa della Santanchè bensì dell’amnesia che l’ha colpita. Si è dimenticata una riga, una sola riga cruciale, rintracciabile in un testo del primo secolo, composto da un certo Marco, che proibisce qualsiasi forma di violenza, contro le donne e contro chiunque. Dandogli ascolto, infibulazione e poligamia e lapidazione sparirebbero come neve al sole.
La riga mancante è questa: “Convertitevi e credete al vangelo”.

( "PREGHIERA" dell'orrido Camillo Langone sul FOGLIO di giovedì 23 febbraio 2006)

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