sabato, marzo 04, 2006

dei Sepolcri, VIII

Ovvero: Sapessi com'è strano
avere un Santo Sepolcro a Milano.



"...«Scusate, il Famedio?», uno dei custodi del cimitero Monumentale di Milano si stacca dal gruppo di colleghi. Dà un’occhiata alla signora: «Lei cerca il prete? Vada dritto, non salga la scalinata, sotto a destra». «Grazie». La donna, spingendo il passeggino, si incammina. Davanti alla tomba comincia a pregare, sottovoce, sgranando la decina del Rosario che ha tra le mani. Pochi minuti poi si avvicina alla lapide, con la mano sfiora la fotografia del don Giuss, torna dal bimbo, gli fa fare il segno della croce: «Adesso possiamo andare». Mentre la donna se ne va arriva un signore che appoggia la ventiquattrore e prega, poi due ragazze. È un venerdì mattina di una fredda giornata di gennaio. «È sempre così - ci racconta padre Francesco, cappellano del Monumentale -. C’è sempre qualcuno davanti alla tomba di Giussani..."
[Tracce febbraio 2006 ]

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