mercoledì, giugno 14, 2006

Sacra Conversazione /7

Ovvero: "Mariopoli"



Magdi Allam la sera di sabato 10 giugno, in quanto musulmano, è stato invitato a tenere un "sermone" sulla «possibilità del dialogo fra tutti gli uomini di ogni razza e religione a partire da quel valore che è in ogni cosa e che è l'esigenza di verità e bellezza presente in ognuno di noi», in faccia all'inclita schiatta dei ciellini riuniti nello stadio di Macerata prima del pellegrinaggio notturno che li condurrà al santuario della Madonna di Loreto.

«Forse molti di voi non sanno che Maria è venerata nell'islam. Nel Corano vi è un capitolo, La sura di Maria, a lei dedicato; complessivamente il suo nome vi compare una quarantina di volte: viene citata direttamente 16 volte, mentre in 23 casi parlando di «Gesù figlio di Maria» o il «Messia figlio di Maria». Ebbene proprio Maria è la figura unificante del cristianesimo e dell'islam. Il Corano le riserva la massima considerazione: «E quando gli angeli dissero a Maria: "O Maria! In verità Dio t'ha prescelta e t'ha purificata e t'ha eletta su tutte le donne del creato. O Maria, sii devota al tuo Signore, prostrati e adora con chi adora!" (III, 42)». Al pari del cristianesimo, l'islam condivide il mistero della verginità di Maria: «E Maria figlia di Imran, che si conservò vergine, sì che noi insufflammo in lei del Nostro Spirito, e che credette alle parole del Suo Signore, e nei Suoi libri, e fu una delle donne devote (LXVI, 12)».
Il francescano Giulio Basetti-Sani, nella sua opera Maria e Gesù figlio di Maria nel Corano, scrive entusiasticamente: «Da quattordici secoli, basandosi sui testi del Corano nei quali si esalta Maria Santissima, anche le generazioni musulmane l'hanno chiamata Beata! Maria è così un vincolo di unione tra cristiani e musulmani, perché anche nel Corano essa è il modello dell'anima credente che si è abbandonata completamente nel Signore per compiere sempre e generosamente la sua divina volontà. Per tutti, cristiani e musulmani, rappresenta il modello privilegiato di coloro che vogliono cercare Dio».

La dimensione teologica su Maria è confortata da una secolare e straordinaria condivisione popolare del suo culto da parte di cristiani e musulmani.
Dal 18 al 25 maggio scorso, in occasione della nascita della Vergine [ops!], ben due milioni di egiziani di entrambe le religioni si sono riversati nel santuario mariano sul monte Al Tir, a Samallut nella provincia di Al Minya. La Sacra famiglia vi avrebbe sostato per tre notti, nel corso dell'esodo in Egitto che, secondo la tradizione islamica, si sarebbe protratto per dodici anni.

Se visitate il sito www.zeitun-eg.org/zeitoun1.htm potrete vedere le immagini dell'apparizione della Madonna sulla Chiesa copta di Maria nel quartiere di Zeitun al Cairo, immortalata da un fotografo la notte del 2 aprile 1968.
Un'altra apparizione della Madonna è stata registrata il 25 marzo 1986, in un primo tempo da due meccanici musulmani e poi da un numero crescente di persone, sopra la Chiesa di Santa Demiana Martire a Shoubra al Cairo.

In Pakistan c'è una città, Mariamabad, che prende nome da Maria. Il 3 settembre di ogni anno, circa 500 mila fedeli, in gran parte cristiani ma tra loro ci sono anche dei musulmani, partecipano a un pellegrinaggio mariano.
In Turchia il piccolo santuario di Maria a Efeso consta di tre locali: nella sala d'ingresso i fedeli accendono le candele, la camera da letto è stata trasformata in chiesa, mentre una sala con camino è adibita a luogo di preghiera per i musulmani.

Ebbene se i musulmani condividono la devozione e i pellegrinaggi mariani nei Paesi musulmani, perché mai non lo dovrebbero fare nei Paesi cristiani?
Ecco perché lancio un appello ai musulmani d'Italia: facciamo del culto di Maria un momento unificante della spiritualità con i cristiani e facciamo del pellegrinaggio di Loreto un momento di condivisione della fratellanza religiosa tra tutte le persone di buona volontà.»

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