martedì, dicembre 05, 2006

Tristezza! Per favore vai via.../2

Ovvero: Il cardinal Hummes stà con Elvira



Caro Claudio,
chi non è eletto papa si rivede!
Non ci si "beccava" dai tempi della "Vacanza" dell'aprile 2005.

Soprattutto adesso che sei stato chiamato da Benedetto XVI ad essere un personaggio chiave della Curia Romana,mi sembra urgente rivelarti che voi alti ecclesiastici sudamericani avete una pessima fama nella "vecchia" Europa.

Noi europei pensiamo che se un eminentissimo "principe della Chiesa" in Brasile non ha alcuna riserva mentale a celebrare messa nelle favelas, allora deve essere proprio uno dell'estrema sinistra extra parlamentare!
Da noi, caro il mio cardinale "rosso", un porporato "de sinistra" (?) tipo Tettamanzi prima di celebrare messa con gli zingari farebbe ristrutturare il campo nomade da Fuksas o Gae Aulenti.

Pultroppo in quest'altro emisfero si pensa che se un cardinale non indossa abiti con ricami d'oro e fili di perle allora deve essere per forza anche uno ferocemente critico con il potere ecclesiastico.
A me però viene il serio dubbio che se il cardinale arcivescovo di San Paolo del Brasile si voglia arrabbiare con il potere ecclesiastico non gli rimanga che schiaffeggiarsi davanti allo specchio.

Così come quando si auguravano che divenissi Papa, anche adesso che sei Prefetto della congregazione per il clero, i Media si aspettano ugualmente che tu proponga le messe con le ballerine di samba al posto dei chierichetti e che i viados sostituiscano le 140 statue di santi sul colonnato berniniano.

Mi rendo conto che il primo a dolersene sei tu di questa fama di "modernista". E'per questa ragione che il sedici volte Benedetto, chiamandoti a Roma, ti ha dato la possibilità di mostrare al mondo intero che sei uno amante delle tradizioni ecclesiastiche e che le regole le sai far rispettare.
Ti avviso che, ahimè, ci saranno sempre degli illusi che spereranno contro ogni evidenza che un frate francescano quale tu sei, dimostri scarsa devozione verso il voto di castità!

Basta una tua evasiva risposta ad un intervistatore a caccia di sensazionalismi, basta che tu risponda con una ovvietà- "Il celibato non è un dogma di fede"- che si prendano le tue parole come uno storico giro di boa.
Sei stato così costretto a sollecitare un comunicato stampa con cui chiarisci che la modifica della legge celibataria non è in cantiere. I più continueranno stolidamente a sostenere che sei stato costretto a fare marcia indietro. Come se Benedetto XVI sia stato costretto a sceglierti come Prefetto del clero o che tu sia stato costretto ad accettare l'incarico!

Come scrive Sarmek Lodovici (sul Foglio di martedì 5 dicembre 2006):
"Contrariamente a quanto spesso si dice, la scelta celibataria della chiesa risale addirittura agli apostoli. Alfonso Stickler ha ampiamente dimostrato che fin dall’inizio i sacerdoti erano uomini non sposati, oppure uomini sposati che ricevevano l’ordine sacro e che, da quel momento, col consenso della moglie (che doveva essere mantenuta a spese della chiesa), si impegnavano alla continenza, a non usare del matrimonio.
Chi fa risalire questa scelta al Sinodo di Elvira, del primo decennio del IV secolo, non si avvede che questo consesso non introdusse un nuovo obbligo, ma reagì contro la sua trasgressione, comminando una sanzione.
E’ vero che presso certi riti orientali ci sono sacerdoti sposati; ma anche in oriente i vescovi sono tenuti al celibato, il che indica che c’è un legame fra il celibato e lo stato sacerdotale: infatti, quando un sacerdote riceve l’ordinazione partecipa del sacerdozio del vescovo.
Del resto, Stickler ha dissipato un’erronea convinzione ancor più diffusa, spiegando che la norma sul celibato o sulla continenza vigeva fin dai tempi apostolici anche nella chiesa d’oriente. Solo nel 691, al Concilio Trullano, ci fu il cedimento della chiesa d’oriente, per l’interferenza degli imperatori di Bisanzio, che si ingerivano nelle questioni ecclesiastiche.

D’altra parte, non esiste a tutt’oggi un matrimonio dei preti in oriente. Quando si parla di matrimonio di preti in oriente, non ci riferisce a preti che si sposano, ma a uomini sposati che sono ordinati preti: in oriente come in occidente non è mai permesso a un prete di sposarsi. E anche in oriente un prete sposato, se diventa vedovo, non può risposarsi."

4 commenti:

fabrizio ha detto...

Ma si può sapere che vi ha fatto Tettamanzi? Qui a Milano lo si apostrofa con diversi titoli, ma mai lo si chiama con l'appellativo di "Rosso", tutt'altro! Infine il pistolotto finale sul celibato ecclesiatico è a dir poco miope!
Per il resto ottimo post

Duque de Gandìa ha detto...

Auguri per san Nicola...?
E chi sono il Babbo Natale!?:D

Ah Fabri "sfibra"! Se c'è una cosa che non sopporto è dover fare l'esegesi dei miei post.

L'appellativo scherzoso "rosso" era rivolto a Hummes.
A me Tettamanzi non ha fatto nessun torto ne lo reputo responsabile del calo delle vocazioni, ne della fame del mondo o del buco nell'ozono. Sia chiaro. E' che, come reputo una distorsione giornalistica pensare che il "brasileiro" Hummes sia una specie di guerrigliero demoliotore della dittatura clericale, così considero altrattanto risibile lo sforzo dei commentatori di cose ecclesiastiche di vedere in Tettamanzi l'unico baluardo in Italia dello "spirito conciliare" di contro alle forze della Reazione guidata dagli oscurantisti Ruini, Caffarra, Scola, etc.
Lo ammetterai anche tu, che questa interpretazione della vita ecclesiale italiana sia surreale, spero!

fabrizio ha detto...

Perdonami DUca, non era mia intezione offenderti, né chiederti di fare l'esegesi del tuo post! Leggo il tuo blog con molta attenzione, e lo trovo sempre interessante (a prescindere dalle mie personali opinioni, che valgono ben poco). Non capivo perché questo accanirsi contro quel buon uomo di Dionigi! Ma se si tratta di scimmiottare il mondo dei giornalisti curiali, allora sono completamente in sintonia con te! Ma proprio perché questi "vaticanisti" non sanno far altro che dramatizzare la complessità della vita della chiesa, non sarebbe meglio non curarsi di loro, e parlare di cosa più serie. Chiedo ancora perdono. Un saluto di cuore

Duque de Gandìa ha detto...

Ti sembra un blog serio questo?:)
Lo scarsa capacità comunicativa è una mia pecca incorreggibile: io sono solo un semplice ed umile roncolatore nella roncoleria del Signore:)

Andrea "Pandreait": vedo che oltre alla cugina ad Aviano abbiamo anche una cugiana britannica!
La trama s'infittisce:D