venerdì, gennaio 26, 2007

AMICIZIA DI FERRO [2]



Mi piaceva scoprire quel lampo di stupore negli occhi di chi (quando ci trovavamo con persone nuove) chiedeva da quanto tempo ci conoscessimo: "Dalle ore 13 in punto di sabato 26 gennaio 2002" allora io rispondevo. E mi accorgevo anche della tua espressione sempre piacevolmente colpita.

M'hai sempre canzonatamente lodato per la costanza con cui ricordavo certe date "storiche", ma in realtà, non è che il conoscerti parvemi al momento un evento folgorante!
Anzi, al contrario, lo giudicai come un contrappasso per l'intima letizia provata nell'essere a pranzo proprio lì dove ho avuto la gioia di incontrare per la prima volta "Napul'è", "Pixi", "Cranio" etc....

Che pessima impressione mi avevi fatto!
Ma tanta era la gioia di quelle settimane, in cui tutte le mie aspirazione sembrava apparirmi incarnate in volti e mani tese verso me, che ero persino disposto a rivolgere un benevolo cenno del capo e un paziente sorriso anche a chi non appartenesse alla mia scelta rosa di eletti.

A pensarci bene, di quelle settimane travolgenti tu sei l'ultima "epifania" d'una lunga teorie di presenze senza le quali il mio oggi non sarebbe decifrabile.

Se solo, per il tempo di un sospiro, chiudo gli occhi: vi ritovo tutti, ad uno ad uno... Ognuno per me dolcemente inconfondibile come Santi che stringono in mano e protendono al mio sguardo l'arma del loro martirio...
Poi apro gli occhi.
E non mi riesce invece nè agevole (nè piaceviole) di rinverdire il ricordo del come, poi, tutto ha cominciato ad inaridire, ad offuscarsi e persino a dissolversi allo sguardo: tu in primis.

E allora :"Felice anniversario!" -con inopportuna ironia- dico a me stesso.
La mia punizione , il mio umiliante contrappasso, è la mia stessa fissazione per le ricorrenze "giubilari".


Post Scriptum: "SERE NERE"