venerdì, febbraio 09, 2007

Agata guarda, stupisci! /4

Ovvero: Articolo di Massimo Introvigne sul Giornale di venerdì 9 febbraio 2007 che riassume i commenti del mondo islamico alla tragica morte di Filippo Raciti per colpa della tifoseria catanese.



"I fatti di Catania hanno trovato commentatori anche nel mondo islamico internazionale, rinfocolando un dibattito sul calcio che non è irrilevante e ha condotto anche a tumulti e arresti.
Il calcio è lo sport più popolare anche in molti paesi a maggioranza islamica, tre dei quali - Arabia Saudita, Iran e Tunisia - hanno partecipato ai mondiali di calcio dell’anno scorso. Il calcio ha una lunga tradizione in Iran e il mondo sciita non ha mai emesso riserve sul calcio maschile: il dibattito riguarda solo la versione femminile, consentita solo con calzoncini lunghi e velo.

Ma le cose stanno diversamente tra i sunniti.
La violenza negli stadi ha offerto l’occasione a una parte del mondo fondamentalista per condannare il calcio in genere. Si è riesumata una fatwa del teologo saudita al-Najdi, secondo cui uno hadith, cioè un detto del Profeta, vieta ai musulmani i divertimenti dei cristiani e degli ebrei.
Un gruppo di ultra-fondamentalisti sauditi ha chiesto al governo di inventare un gioco del calcio con regole diverse, in modo che sia chiaro che si tratta di un nuovo sport islamico e non di un’imitazione dell’Occidente. Si tratta della stessa mentalità che ha portato alla sostituzione della Coca Cola con la Mecca Cola, ma stavolta il governo saudita e le stesse autorità del puritano islam wahhabita hanno reagito. Il muftì dell'Arabia Saudita, Al-Sheikh, ha chiesto e ottenuto l’arresto degli autori della fatwa.

Peraltro, fuori dell’Arabia Saudita i predicatori radicali vicini ad Al Qaida - ironicamente, perché Bin Laden ha confessato in varie interviste di amare il calcio e di tifare per l'Arsenal di Londra - hanno continuato a condannare non solo chi pratica il calcio, ma anche chi lo guarda alla televisione. Durante i mondiali, le Corti Islamiche in Somalia hanno fatto perfino qualche morto fra i giovani somali che si riunivano nei cinema dove erano proiettate le partite.

Nell’ultima settimana, su diversi siti ultra-fondamentalisti sono apparsi pronunciamenti di imam secondo cui i gravi rischi per l’incolumità sono un ulteriore elemento per vietare ai musulmani di giocare a calcio o assistere alle partite. Ma non tutti sono d’accordo. Secondo i Fratelli Musulmani, invece, i giovani musulmani europei sono ormai acquisiti al pallone, ma il loro interesse per il calcio dev’essere «moderato», e non deve sottrarre tempo alla preghiera. Un sito inglese vicino ai Fratelli esalta anzi l’esempio di calciatori islamici come Zidane, Ribery, Henry e lo svedese dell’Inter Zlatan Ibrahimovic.

Ma certi siti ultra-fondamentalisti sostengono che i giovani delle periferie europee possono addestrarsi utilmente al jihad nelle guerriglie attorno agli stadi, e altri mandano in onda un video più inquietante. Alle immagini della vittoria italiana ai mondiali associano quelle dell’attacco alle Torri Gemelle, concludendo che la vera Coppa del Mondo l’hanno vinta i musulmani, l’11 settembre 2001."

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