domenica, luglio 22, 2007

LA DIVINA PASTORA [4]


Ovvero: "Modello Giuditta"

In una intervista al quotidiano romano 'Il Messaggero' , il direttore dei programmi in lingua tedesca della Radio Vaticana, il padre gesuita Eberhard von Gemmingen ha dichiarato -senza avere la minima percezione della ridicolosità delle proprie dichiarazioni- che vedrebbe bene un Collegio Cardinalizio formato dal cinquanta per cento dall'altra metà del cielo: ovvero che ad eleggere il Papa nel segreto della clausura della Cappella Sistina ci fossero sessanta Eminentissime (ac Reverendissime) "cardinalesse".

Oltra al fatto che gli "Eminentissimi" che per lo passato furono "creati" cardinali pur essendo "laici" ed addirittura maritati e con prole, essi furono in gran parte nominati "Cardinali dell'ordine dei Diaconi" e che niente vieta che un uomo sposato prenda gli ordini sacri e diventi diacono. Uomini che per il metro di giudizio contemporaneo erano "laici" avevano il diritto di eleggere il Papa (e potevano addirittura essere eletti pur non essendo nemmeno preti!) grazie all'escamotage di ricevere gli "Ordini Minori": in "illo tempore" a colui che veniva conferito il compito di "ostiario", "lettore" o "accolito" era a tutti gli effetti inserito nello "status" ecclesiastico". Se poi il novello "uomo di Chiesa" scarseggiava di vocazione sacerdotale non doveva far altro che rimandare sine die il conferimento degli "Ordini Maggiori". Ma ciò era loro possibile solo perchè erano maschi e la Chiesa Cattolica il sacramento dell'Ordine lo riserva solo ai cattolici di sesso maschile!

Il Cardinalato non è una una orificenza al pari del "cavalierato" ( si può infatti essere nominato "cavaliere" pur non sapendo andare a cavallo) poichè ogni novello Cardinale viene inserito in uno dei tre ordini: "Cardinali vescovi", "cardinali preti" e "cardinali diaconi" ed a loro viene concesso il "Titolo" di una chiesa romana (e ai cardinali vescovi la titolatità di una diocesi suburbicaria).

Dall'epoca di San Gregotio Magno i "Clerici Cardinales" sono, infatti, gli ecclesiastici più improtanti della "Sancta Romana Ecclesia" cioè della Diocesi di Roma. E se è pur vero che il cardinale Poletto arcivescovo di Torino non è veramente "il prete" di San Giuseppe al Trionfale e che il cardinale Antonelli arcivescovo di Firenze non è "il prete" di Sant'Andrea delle Fratte è pur vero che essi sono per designazione papale inseriti gerarchicamente nel tessuto giuridico della diocesi di Roma di cui debbono elleggere il vescovo.
Pertanto -Diritto Canonico alla mano- con quale autorità ecclesiastica una donna, fosse pure la Vergine Maria, fin quando esisterà il collegio cardinalizio, potrebbe poter proferire verbo in Conclave?

Prima osservazione: se la metà dei cardinali fossero donna ciò vorrebbe dire che, rispetto all'oggi, i papabili di un così roseo conclave sarebbero il cinquanta per cento in meno.

Seconda osservazione: passando dal discorso intorno all'elezione del Papa a quella del "Papa nero", il padre Eberhard von Gemmingen (Societatis Jesu) si è mai chiesto il perchè Sant'Ignazio non volle assolutamente che ci fossero delle "gesuitesse"?
A rigor di logica, se io fossi al pari di padre Eberhard von Gemmingen un gesuita devoto delle "quote rosa" cercherei di progandare la rivoluzione femminista prima di tutto all'ombra della Casa Profesa.

3 commenti:

Pandreait ha detto...

Invio per posta elettronica un' allegata foto di una PASTORA ANGLICANA che ho avuto recentemente la ventura di incrociare nella Cattedrale di Lincoln ( England ) magnifico ed insigne edificio.

Un commento sul tema lo riporto dalla mia amica, gia con-sorella e da un anno "Madre" di un convento di Clarisse Cappuccine :
" Noi donne non abbiamo bisogno del sacerdozio per arrivare alla Santità ".

Duque de Gandìa ha detto...

La mia personale galleria degli orrori ringrazia per gli omaggi fotografici:)
Spero che avrete la ventura di scorgerli in un futuribile ennesimo post sulla "Istoria ecclesiastica anglorum":)

Don Mauro ha detto...

Debbo assolutamente precisare che in nessun tempo vi furono Cardinali laici, tantomeno maritati. Con prole magari sì, ma maritati mai. Tutti i Cardinali furono, sono e saranno chierici, cioè almeno tonsurati o con gli ordini minori, o sarebbero canonicamente incapaci di giurisdizione ecclesiastica. Vero è che nel Rinascimento non urgeva l'obbligo di ricevere l'Ordine sacro corrispondente al proprio titolo cardinalizio (Diacono, Prete o Vescovo), così che molti Cardinali, e molti titolari di diocesi, erano quanto al Sacramento dell'Ordine dei "semplici" chierici inferiori (ma superiori quanto nal potere di giurisdizione). Ma sempre chierici erano, e come tali celibi