mercoledì, ottobre 10, 2007

Santa anche subito /10


Ai sensi dell'articolo 5 della legge 152 del 1975 che vieta di fare uso in luogo pubblico, salvo giustificato motivo, di qualsiasi mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, il leghista e famigerato "sindaco Gentilini", primo cittadino di Treviso, aveva dato ordine alla polizia municipale del comune trevigiano di fermare tutte le donne (islamiche) a viso coperto.
Il 5 ottobre 2007 a seguito della riunione del ’tavolo tecnico ristretto’, formato dalla Consulta per l'immigrazione e dall'associazione Migrantes, il prefetto di Treviso Vittorio Capocelli ha "legiferato" che: "Se per motivi religiosi una persona indossa il burqa, lo può fare, basta che si sottoponga all'identificazione e alla rimozione del velo".
E per avvalorare una tale decisione in apparente contrasto con la legge del 1975 si è rifatto ad una circolare del Dipartimento della Polizia del dicembre 2004 che definiva il burqa «segno esteriore di una tipica fede religiosa» nonchè una «pratica devozionale ».

E mentre ancora il ministro dell'Interno Giuliano Amato non riusciva a credere che veramente una tale circolare così ingenuamente superficiale fosse stata effettivamente emanata, ecco che, invece, la assai cattolica e vieppiù democratica onorevole Rosy Bindi, Ministro per la Famiglia, si è affrettata a plaudire: “Allo stesso modo con il quale vogliamo vedere i crocifissi appesi nelle nostre aule siamo tenuti a essere rispettosi del velo con cui le donne islamiche si coprono il volto”.
Quindi, la Bindi ha pilatescamente dichiado che: "Se è espressione di una imposizione sono contraria, ma se si tratta di una libera scelta percheè espressione di una civiltà diversa allora non sono contraria".
Rosy Bindi perciò si è fatta carico di perpetuare la falsa e tendenziosa idea che, non solo il nijab, cioè il velo integrale della tradizione araba, ma addirittuta anche il burqua talebano sia un imprescindibile oggetto della religione islamica degno di rispetto -e di venerazione?- al pari della croce, della corona del rosario o dell'abito delle suore per i cattolici!

Nell'esprimere tutta la sua disapprovazione verso il Prefetto di Treviso e verso Rosy Bindi, l'onorevole Daniela Santanchè, ha tenuto a sottolineare che una simile decisione và a urtare prima di tutto contro i principi basilari della democrazia stessa:
"Non è che le leggi si cambiano a colpi di circolare.
E poi qui si tratta di un cambiamento sulla pelle delle donne.
Ma dove vive Rosy Bindi?
Il burqa è un simbolo politico. Studiassero, questi ministri.
Dal 2001 sono aumentate le donne velate, abbiamo praticamente i talebani in casa, molte donne, oggi, sotto il burqa nascondono una mascella spaccata.
La Bindi pensa che sia bello vedere il mondo da una grata? E le femministe dove sono?”.

Così si angustiava la Santanchè.

3 commenti:

L'agliuto ha detto...

Questo post ieri non c'era. Lo so perché m'ero stampato sia quello di giovedì (interessantissimo, non avevo mai letto nulla sul Concilio vissuto dall'interno) che quello di martedì (altrettanto interessante, per via di tante informazioni storiche che ignoravo). Quello di oggi, sul mio computer, consiste in un riquadro bianco, sicché non ne parlo.
Chissenefrega, dirai. Vabbè.
Grand'uomo, il prefetto di Treviso. Pietoso, il voltagabbana della Bindi. Ci fa più bella figura, per la coerenza della sua pochezza cerebrale, la Santa anche subito. Tuttavia si tratta di un problema complesso, perché l'Islam non obbliga affatto, al riguardo; non più di quanto, almeno, le nostre nonne avrebbe considerato doveroso.
Ma perché si occupano di queste quisquilie, se non per distrarci?
Ciao, Francè. Sei uno dei pochi che continuo a leggere.

P.S. La Madonna è sempre bellissima. Ma qui sembra quasi aver un livido, sugli zigomi.

Duque de Gandìa ha detto...

"Chissenefrega, dirai": imprssionante la tua capacità di intuizione!!!:-D

Mi pento e mi dolgo ma confesso che spesso, tornando sui mie passi, mi accorgo di aver postato dei refusi imbarazzanti perciò metto lo sventurato post in quarantena fino a restyling avvenuto... ragion per cui la da te venerata Rosario de la Milagrosa non ti era ancora "apparsa":)

Al riguardo del velo islamico ovvero che: "l'Islam non obbliga affatto, al riguardo; non più di quanto, almeno, le nostre nonne avrebbe considerato doveroso" è bello sapere di essere sulla stessa lunghezza d'onda della "pochezza cerebrale" della Santanchè cui questo blog -ti farà piacere sapere- forse per primo (ed unico) ha sottolineato la pregnanza di significato di ciò che la Santanchè dice e fà:)
http://www.bloogs.com/ducadegandia/2005/11/santa-anche-subito-2.shtml


PS:Ad incremento della devozione mariana è possibile cliccare sul sivigliano blog di "Roberto Villarrica"
"http://fotoscofrades.blogspot.com/

L'agliuto ha detto...

Grazie di cuore per la segnalazione del blog sivigliano, magnifico.
Circa la lunghezza d'onda della Santanonché [omissis], come quasi sempre, non ho capito da che parte stai. Perché umiliarti? La tua è incommensurabilmente più lunga. Circa i refusi, approvo. Lasciamoli ai refusajari e ai loro lupini.
Homenajes.