lunedì, dicembre 17, 2007

Parole sante, Signora mia! 5


Ad un anno dall'uscita del suo famigerato libro sul "Quarto segreto di Fatima" il buon Antonio Socci "appare" (mai termine fu più azzeccato!) sempre più convinto che la nostra epoca sia un'epoca: di grandi calamità, di grandi sconvolgimenti, di grandi destabilizzazioni, ma anche sia al contempo epoca di "magni" pontefici al timone della mistica navicella della Chiesa. Ovvero, sia un'epoca in cui -come sempre!- il soprannaturale vuole entrare prepotentemente nella storia feriale per trasfigurarla in storia sacra.

In un suo appassionato (e meno apocalittico del solito) articolo -su Libero di venerdì 14 dicembre 2007- il buon Socci esprime tutto il proprio giubilante stupore, nonchè intimo compiacimento, nel sottolineare e rimarcare doviziosamente le espressioni usate nell'omelia di sabato 8 dicembre 2007 dall'Emimentissimo Ivan Dias, delegato pontificio all'apertura delllo speciale giubileo per il centocinquantesimo anniversario delle apparizioni di Lourdes.

Così ci istruisce il buon Socci:

"Si tratta delle apparizioni della Madonna a Bernadette Soubirous, che iniziarono l'11 febbraio 1858. Nella solenne circostanza l'inviato del Papa ha portato «il saluto molto cordiale di Sua Santità» e poi ha detto: «La Madonna è scesa dal Cielo come una madre molto preoccupata per i suoi figli... È apparsa alla Grotta di Massabielle che all'epoca era una palude dove pascolavano i maiali ed è precisamente là che ha voluto far sorgere un santuario, per indicare che la grazia e la misericordia di Dio superano la miserabile palude dei peccati umani. Nel luogo vicino alle apparizioni, la Vergine ha fatto sgorgare una sorgente di acqua abbondante e pura, che i pellegrini bevono e portano nel mondo intero significando il desiderio della nostra tenera Madre di far arrivare il suo amore e la salvezza di suo Figlio fino all'estremità della terra. Infine, da questa Grotta benedetta la Vergine Maria ha lanciato una chiamata pressante a tutti per pregare e fare penitenza e così ottenere la conversione dei poveri peccatori». Il cardinale ha inquadrato queste apparizioni nel «contesto della lotta permanente, e senza esclusione di colpi, tra le forze del bene e le forze del male». Una lotta che sembra arrivata, nella nostra generazione, all'epilogo finale, preparato dalla «lunga catena di apparizioni della Madonna» nella modernità, iniziate «nel 1830, a Rue du Bac, a Parigi, dove è stata annunciata l'entrata decisiva della Vergine Maria nel cuore delle ostilità tra lei e il demonio, come è descritto nei libri della Genesi e dell'Apocalisse».

È un vero affresco di teologia della storia quello tracciato dal cardinale che richiama anche Fatima e - ritengo - Medjugorje:
«Dopo le apparizioni di Lourdes, la Madonna non ha smesso di manifestare nel mondo intero le sue vive preoccupazioni materne per la sorte dell'umanità nelle sue diverse apparizioni. Dovunque, ha chiesto preghiere e penitenza per la conversione dei peccatori, perché prevedeva la rovina spirituale di certi Paesi, le sofferenze che il Santo Padre avrebbe subìto, l'indebolimen to generale della fede cristiana, le difficoltà della Chiesa, la venuta dell'Anticristo e i suoi tentativi per sostituire Dio nella vita degli uomini: tentativi che, malgrado i loro successi splendenti, sono destinati tuttavia all'insuccesso».
È una frase breve, ma folgorante questa del prelato: la Madonna è apparsa così frequentemente in questo tempo «perché prevedeva» una grande aposta- sia dalla fede, le persecuzioni alla Chiesa, la sofferenza del Papa e - testualmente - «la venuta dell'Anticristo».
È una frase dirompente che si rifà, evidentemente, alle parole pronunciate dalla Vergine in qualcuna delle apparizioni citate. (...) Nel Nuovo Testamento questa figura non si colloca necessariamente alla fine dei tempi. Gesù stesso preannuncia l'arrivo di «falsi cristi e falsi profeti» capaci di «indurre in errore, se possibile, anche gli eletti» e profetizza «una grande tribolazione», mai vista così terribile nella storia umana (Mt 24, 24). San Paolo spiega che si verificherà l'«apostasia» (2 Tes. 2, 3), ovvero l'abbandono di Dio e della Chiesa, quindi esploderà «la manifestazione dell'uomo iniquo», «il figlio della perdizione», colui che «nella potenza di Satana... si contrappone a Dio» fino a sedersi «nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio» (2 Tes. 2, 3-4)..."


"Il cardinale Dias nella clamorosa omelia di sabato spiegava: «Qui, a Lourdes, come dovunque nel mondo, la Vergine Maria sta tessendo un'immensa rete nei suoi figli e figlie spirituali per lanciare una forte offensiva contro le forze del Maligno nel mondo intero, per chiuderlo e preparare così la vittoria finale del suo divin Figlio, Gesù Cristo. La Vergine Maria oggi ci invita ancora una volta a fare parte della sua legione di combattimento contro le forze del male». Il monito di Wojtyla

Il prelato ripete - se non fosse chiaro - che «la lotta tra Dio e il suo nemico è sempre rabbiosa, ancora più oggi che al tempo di Bernadette, 150 anni fa» e «questa battaglia fa delle innumerevoli vittime». Quindi rivela delle parole - forse inedite - pronunciate dal cardinale Karol Wojtyla il 9 novembre 1976, pochi mesi prima di essere eletto Papa: «Ci troviamo oggi di fronte al più grande combattimento che l'umanità abbia mai visto. Non penso che la comunità cristiana l'abbia compreso totalmente. Siamo oggi davanti alla lotta finale tra la Chiesa e le Anti-Chiesa, tra il Vangelo e gli Anti-Vangelo».
Parole clamorose. Un'ulteriore conferma.

Sembra evidente che il Vicario di Cristo e i suoi più stretti collaboratori conoscano qualcosa di più e desiderino preparare i cristiani a quella "lotta finale". I loro ripetuti appelli a rispondere alla chiamata della Madonna sono già sufficienti per riflettere seriamente su ciò che sta accadendo e che accadrà alla Chiesa e al mondo. Un futuro prossimo che noi non conosciamo, ma che, spiega Dias, sarà vittorioso grazie a Maria. Come lei stessa annunciò a Rue du Bac: «Il momento verrà, il pericolo sarà grande, tutto sembrerà perduto. Allora io sarò con voi»."

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