lunedì, dicembre 15, 2008

Historia Ecclesiastica Anglorum, X

Ovvero: "Forse verrò frainteso se dico che con il suo amore per gli animali san Francesco ci ha salvati dal buddhismo, e che con la sua passione per la filosofia greca san Tommaso ci ha salvati dal platonismo." (G. K. Chesterton)


"San Tommaso d’Aquino è ricomparso recentemente nella cultura contemporanea delle università e nei salotti in un modo che anche solo una decina d’anni fa sarebbe stato sorprendente. È la reazione che ha prodotto è fuori di dubbio molto diversa da quello che aveva reso famoso san Francesco quasi vent’anni fa.

Il santo è un farmaco perché è un antidoto.
E per vero questo è un motivo per cui spesso il santo è un martire: viene scambiato per un veleno perché è un antidoto. In genere è uno che cerca di ricondurre il mondo alla ragione, mettendo in evidenza le cose che il mondo trascura che non sono certamente sempre le stesse nelle varie epoche.

Eppure ogni generazione cerca istintivamente il proprio santo e non si tratta di ciò che la mente vuole ma di quello di cui ha bisogno.
È questo il significato frainteso delle parole rivolte ai primi santi: “voi siete il sale della terra” che ha indotto l’ex Kaiser con affermare con grande solennità che i suoi robusti tedeschi erano il sale della terra, intendendo con ciò soltanto che erano i più grandi e grossi della terra e di conseguenza i migliori. Ma il sale condisce e conserva la carne, non perché è simile ad essa, ma perché è molto diverso.
Cristo non ha detto ai suoi apostoli che erano persone eccellenti o le sole persone eccellenti, ma che erano persone eccezionali, costantemente fuori dalla norma e incompatibili con la norma; e il messaggio circa il sale della terra è veramente acuto, pungente e gustoso come il sapore del sale. E questo perché quelle erano persone eccezionali che non dovevano perdere la loro eccezionalità.

“Se il sale perdesse il suo sapore, con cosa si potrebbe insaporirlo?” è un problema molto più significativo di qualsiasi lagnanza sul prezzo della cane migliore. Se il mondo diventa troppo mondano la chiesa può rimproverarlo, ma se è la chiesa a diventare troppo mondana il mondo non è certo in grado di rimproverarla per la sua mondanità.
Ne consegue che il paradosso della storia è che ciascuna generazione viene convertita dal santo che le si contrappone più nettamente.

San Francesco esercitava una misteriosa e quasi inquietante attrattiva sui vittoriani, cioè su quegli inglesi del XIX secolo che in apparenza erano oltremodo soddisfatti dei loro traffici e si affidavano al loro buon senso. Non soltanto un inglese abbastanza soddisfatto di se come Matthew Arnold* ma anche i liberali inglesi che lui criticava per il loro autocompiacimento cominciarono a scoprire a poco a poco il mistero medievale attraverso la straordinaria storia narrata dalle piume e dalle fiamme dei dipinti agiografici di Giotto.
C’era qualcosa nella storia di san Francesco che riusciva ad aprirsi un varco tra tutte le più famose e più futili caratteristiche degli inglesi, tra tutte quelle caratteristiche di umanità che gli inglesi tengono celate: un cuore sensibile, una mente vagamente poetica, l’amore per la natura e per gli animali. San Francesco d’Assisi è stato l’unico cattolico medievale a conquistarsi fama in Inghilterra per motivi propri. E questo perché i suoi meriti erano gli stessi che il mondo moderno aveva la sensazione di aver trascurato. Il ceto medio inglese aveva trovato il proprio unico missionario nella figura per cui nutriva maggior disprezzo: un mendicante italiano.

Quindi, come il XIX secolo si era aggrappato alla poetica francescana proprio perché aveva trascurato la poesia, così i XX secolo si sta già aggrappando alla teologia razionale tomista perché ha trascurato la logica.
In un mondo troppo statico il cristianesimo era ricomparso nei panni di un vagabondo, e in un mondo diventato troppo tumultuoso il cristianesimo era ricomparso nei panni si un maestro di logica.

Nel mondo di Herbert Spencer la gente cercava un rimedio contro l’indigestione; nel mindo di Einstein cerca un rimedio contro le vertigini. Nel primo caso aveva vagamente percepito il fatto ch era stato dopo un lungo periodo di digiuno che san Francesco aveva composto il cantico delle creature come inno alla terra prodiga di frutti. Nel secondo caso ha già vagamente percepito che anche solo per cominciare a capire Einstein prima era necessario capire come usare l’intelletto.
Si comincia a capire che, come il XVIII secolo si era identificato come l’età della ragione e il XIX secolo come l’età d buon senso, il XX secolo non più neanche lontanamente identificarsi come altro che l’età di una non comune mancanza di buon senso. In queste condizioni il mondo ha bisogno di un santo, ma soprattutto ha bisogno di un filosofo.

E, tanto per rendere giustizia al mondo, va detto che i due casi di cui sopra dimostrano che sa per istinto di che cosa ha bisogno.
La terra era veramente piatta per quei vittoriani che ripetevano a oltranza che era rotonda, e La Verna delle stigmate era l’unico monte che si ergeva su quella pianura.
Ma la terra è un terremoto, un terremoto senza sosta e apparentemente destinato a non finire mai, per i nostri contemporanei per i quali Newton è stato spazzato via insieme a Tolomeo. E per loro c’è qualcosa di più scosceso e di più inimmaginabile di una montagna: un pezzo di terreno veramente solido, o la posizione di una persona veramente equilibrata.
Ecco che ai nostri giorni i due santi anno affascinato due generazioni, quella dei romantici e quella degli scettici”.

(Gilbert Keith CHESTERTON; Saint Thomas Aquinas, 1933)

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