martedì, febbraio 03, 2009

LA DIVINA PASTORA [13]

Sive: Mulieris Dignitatem

Con decreto firmato il 22 dicembre 2008 dal Cardinal Franc Rodè, Prefetto della Congregazione "per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica", la Santa Sede ha dato il via ad una "Visita apostolica" cioè una vera e propria "indagine disciplinare" di tutte le comunità religiose femminili di vita attiva presenti degli Stati Uniti d'America (escluse pertanto dal provvedimento le religiose claustrali).
E poichè la Chiesa Romana non ha indarno festeggiato il cinquantennale dell'aggiornamento conciliare ha affidato il ruolo dell'inquisitore, ovvero del "visitatore apostolico", alla materne e rassicuranti fattezze di una suora statunitense: madre Mary Clare Millea, già uditrice al Sinodo dei vescovi sulla Sacra Scrittura dell'Ottobre 2008.

La Reverenda madre Millea è la superiora generale delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù, una congregazione internazionale le cui suore con voti perpetui sono circa 1250, tra le quali 135 statunitensi.
Al termine della "visita", la Madre Millea consegnerà un "rapporto privato" al Cardinal Prefetto, cioè dovrà mettere nero su bianco il resoconto e le conclusioni scaturite dalla sua indagine, ovvero "Visita", alla quale la "Concregazione dei religiosi" non ha posto una scadenza anche se è stato previsto ragionevolmente che il tutto si concluda entro il 2011.

La Reverenda Madre ha cercato di indorare "la pillola" meglio che ha potuto in modo da fugare sul nascere ogni parvenza inquisitoriale, creando tra l'altro l'immmancabile sito internet apostolicvisitation.org e rilasciando mitissime dichiarazioni: “Ho accettato molto umilmente e sono un po' sopraffatta”
“Se ho visitato ogni comunità e missione della mia congregazione, il pensiero di raccogliere fatti e dati di quasi 400 istituti degli Stati Uniti può fare impressione”.
“Prego per tutte le suore che verranno coinvolte in questa visita, e spero nelle loro preghiere, sia per il successo dell'iniziativa che per il mio ruolo. Chiedo anche le preghiere del clero e dei fedeli americani”.
“So che l'obiettivo di questa visita è incoraggiare e rafforzare le comunità apostoliche di religiose, per la semplice ragione che queste comunità sono parte integrante della vita della Chiesa cattolica, negli Stati Uniti e fuori”
.

Anche l'organo direttivo delle congregazioni di suore negli Stati Uniti ha risposto all'iniziativa con gioiosa affettata sottomissione: “Speriamo che i risultati della visita apostolica mostreranno la vitalità e la profondità della vita e del servizio delle religiose negli Stati Uniti"
In realtà (come sottolinea Marco Tosatti, vaticanista de La Stampa) c'è viva preoccupazione perchè "alcuni dei più grandi ordini religiosi che una volta fornivano personale per le scuole parrocchiali e gestivano gli ospedali cattolici hanno ora abbandonato il loro ruolo tradizionale, assumendo invece un ruolo in cause politiche più di moda. Una grande quantità di suore sono state affascinate dal femminismo e dall’eco-spiritualità".

2 commenti:

Duque de Gandìa ha detto...

Roma, 22 feb. (Apcom)

Una visitazione apostolica per indagare gli "stili di vita" delle suore degli Stati Uniti, lanciata dal Vaticano a fine dicembre, sta entrando nel vivo in questi giorni tra molta curiosità e qualche protesta.

"Sebbene sarei felice di dialogare con tutte le superiori generali in persona, capisco che non è fattibile", scrive in una lettera di venerdì scorso la visitatrice apostolica, suor Clare Millea. "E' anche possibile ricorrere a telefono, skype e comunicazioni scritte". L'indagine si svolgerà in tre fasi: dopo un primo scambio di informazioni con le superiori dei circa 400 conventi d'oltreatlantico, l'inviata del Vaticano compilerà una relazione e, infine, disporrà vere e proprie visite 'in loco'. Lo studio dovrebbe concludersi entro il 2011 con un rapporto "dettagliato" e "confidenziale" al Vaticano. L'indagine vaticana si limiterà alle circa 59 mila suore impegnate nell'apostolato e non si occuperà delle religiose di clausura.

La Santa Sede ha stabilito questa iniziativa con un decreto [...] La visitazione apostolica "indaga la qualità di vita delle donne religiose negli Stati Uniti", vi si legge. Una formulazione piuttosto vaga e precisata sul sito appositamente creato per la visitazione, http://www.apostolicvisitation.org/en/index.html.
Il dicastero vaticano responsabile degli ordini religiosi "è consapevole che mentre sono emerse negli Stati Uniti molte nuove congregazioni, molte altre si sono ridotte e l'età media è aumentata. Il lavoro apostolico è anche significativamente cambiato a causa dei cambiamenti sociali".
La visitazione sarà "una splendida espressione della preoccupazione e del sostegno della Chiesa per la vita religiosa in America", scrive suor Millea, che rivela di aver ricevuto "molte comunicazioni" di sostegno. Critica, invece la National Coalition of American Nuns, che definisce l'iniziativa "confusa, dubbia, distorta" nonché "non necessaria". Questa associazione progressista di religiose afferma, in una nota: "Siamo sospettose del vero intento dietro questa visitazione poiché ricordiamo alcune recenti dichiarazioni del card. Franc Rodé", che ha criticato lo "pseudo-aggiornamento" nella vita religiosa. "Queste affermazioni rivelano una difficoltà a capire le donne religiose contemporanee?", domanda la nota. Una visitazione apostolica nei seminari maschili statunitensi è già stata condotta dal Vaticano negli anni 2005-2006, in seguito allo scandalo dei preti pedofili.

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Alfredo ha detto...

Una "inquisitrice" dalle fattezze miti; ma con i tempi che corrono è meglio attenersi al più equivoco "visitatrice apostolica"; tuttavia, forse un po' perchè non ho mai abboccato al mito della crudeltà inquisitoriale, forse un po' perchè aborro il politicamente corretto, per me l'"inquisitrice" poteva anche restare. Sono capitato nel suo blog per caso; è di una bellezza rara. Lo seguirò con interesse.