giovedì, aprile 23, 2009

SPES AEDIFICANDI

Sive: SANCTAE ROMANAE ECCLESIAE


Il 7 marzo 2009 l' Eminentissimo Roger Cardinal Mahony Arcivescovo della citta di Nostra Signora "de Los Angeles" -noto certamente non per essere un simpatizzante dei tradizionalisti- ha presieduto la celebrazione eucaristica per la consacrazione dell'altare e la dedicazione a Our Lady of the Most Holy Trinity della "nuovissima" cappella della Università californiana "Thomas Aquinas College".

L'iscrizione latina "Domina Nostra Santissimae Trinitatis" decora la trabeazione della facciata della cappella, costruita nel Nuovo Mondo e consacrata nel Terzo Millennio, che appare esteriormente vagamente affine allo stile delle chiese della California sotto lo scettro spagnolo.
La pianta della chiesa è la più classica delle croci latine, con una bassa cupola al centro del presbiterio. L'interno, a tre navate divise da quattordici colonne corinzie monolitiche di marmo di Botticino (lo stesso marmo bresciano del nostro Altare della Patria), nel complesso si ispira assai scopertamente allo stile rinascimentale e brunelleschiano sobrio ed elegante delle basiliche fiorentine di San Lorenzo e di Santo Spirito.
Il pavimento è decorato con gli stemmi papali realizzati con intarsi marmorei; il soffitto a volta a botte; il presbiterio termina con una armoniosa abside. Il neobarocco baldacchino con le immancabili colonne tortili (pedissequa imitazione berniniana) al centro del transetto, e sotto la cupola, è un esplicito e rimarcato omaggio al tempio simbolo della cattolicità.
Or dunque: una "aula liturgica" dove un cattolico del secolo XXI, venuto al mondo in quella autentica Babilonia postmoderna che è Los Angeles, ha la grazia di pregare molto più a proprio agio e con molta più fede nella bontà di Dio, e con assai maggior fiducia dell'autorità della Santa Chiesa Romana, rispetto agli sventurati fedeli delle periferia della diocesi del papa, condannati ad andare a messa in "nuove" chiese come quella, ad esempio, del "Padre Misericordioso" di Tor Tre Teste progettata dal celeberrimo architetto Richard Meier e fortissimamente voltuta dal Vicariato quale opera celebrativa del Giubileo del 2000, davvero senza misericordia per i fedeli della periferia romana.








7 commenti:

Luciano ha detto...

La chiesa di Tor Tre Teste la trovo meravigliosa. L'ipotesi è che chi si occupa di cristianità antica non abbia le competenze per giudicare l'architettura moderna in fatto di chiese. Ciò non significa, naturalmente, che si debba rinunciare ad innovare ed a proporre schemi nuovi nella costruzione di chiese. Ognuno, naturalmente, è libero di esprimere la propria opinione in qualsiasi campo dello scibiler umano. La chiesa di Meier in ogni caso è stata unanimente considerata un ottimo esempio di architettura moderna applicata al culto, al contrario di altre opere di altri grandi architetti contemporanei che si sono cimentati nella stessa difficile operazione.

Duque de Gandìa ha detto...

Non si pensi che il Duca de Gandìa sia così gretto e meschino da non riconoscere che "La chiesa di Meier ... è ... un ottimo esempio di architettura moderna applicata al culto".
Si ma a quale culto? Perchè il punto è questo: sicuaramente quella di Meier a differenza delle altre chiese della periferia romana non assomiglia ad una stazione della metropolitana ma appare incontestabilmente come un'opera artistica. Una opera concettualmente ( e tecnicamente)sofisticata, un capolavoro dell'arte comtemporanea... ma non basta questo per rendere uno spazio ben architettato idoneo al culto cattolico. Sarebbe perfetta per il culto protestante, come sinagoga. E financo come moschea: proporrei di fare uno scambio con la comunità islamica romana; a loro la cosa Meier e ai cattolici la moschea di Portoghesi, il quale pur volendo fare una aula per la preghiera incontestabilmente moderna ha ideato un edificio "come Cristo comanda": una architettura assai più familiare ad un cristiano poichè l'architettura islamica altro non è che architettura romano-bizantina.

PS: Nonostante la chiesa di Tor Tre Teste possa essere meravigliosa, preferirei pregare davanti al "muro del pianto" che Meier ha eretto davanti all'Ara Pacis.

Luciano ha detto...

"Come Cristo comanda"... già, perché Cristo ha lasciato scritto un bozzetto di come devono essere costruite le chiese?

:-)

Duque de Gandìa ha detto...

Tra le moschee più venerabili per antichità e monumentalità è la moschea degli Ommayadi a Damasco, una grande aula rattangolare divisa in navate da file di mastodontiche colonne corinzie, un luogo così familiare ad un cristiano che persino un papa nel 2001 è andato a pregarci dentro poichè quella moschea altro non è che la basilica paleocristiana che l'imperatore Costantino fece edificare in onore delle reliquie di san Giovanni Battista.
Le moschee a pianta centrale sormontate da cupola, invece altro non sono che pedisseque imitazioni delle basiliche bizantine sullo stile di Santa Sofia di Costantinopoli.
Portoghesi ha quindi espresso un gusto molto più cristiano progettando per Roma una moschea marcatamente "moderna" ispirata però alla tradizione architettonica dell'islam, cioè che l'islam ha desunto dall'impero Romano d'Oriente(di quella Roma onde Cristo è romano).
Portoghesi ha così ideato, su richiesta dell'Arabia Saudita, un edificio di culto assai più affine alla tradizione architettonica cristiana di quanto lo stesso Portoghesi, per ipotesi, avrebbe fatto se fosse stato incaricato dal Vaticano di costruire una chiesa "moderna".

Luciano ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Luciano ha detto...

Bene, ti ringrazio di questa dotta disquisizione che dimostra che la tua competenza sulle chiese antiche e sulla loro struttura è fuori discussione.
Mi sembra però che stiamo perdendo di vista il punto della questione.

Premetto, peraltro, che non ho scritto che la chiesa di Meier "è" bella, ho scritto che "la trovo" bella, con questo distinguendo quello che può essere il gusto personale dalla disposizione architettonica, distinzione che mi sembra si sia persa nel tuo commento successivo.

Ma il punto è che non mi sembra che sia in realtà nessuna disposizione architettonica predefinita, quanto una precisa sintonia che la chiesa deve trasmettere al fedele che si raccoglie in preghiera. In altri termini la provocazione del Cristo che disegna bozzetti (cosa che ovviamente non ha fatto) si riferisce alla testimonianza che Lui ha lasciato e cioè che Cristo è ovunque ci siano due o tre o più persone che si riuniscono nel suo nome, indipendentemente dal fatto che si trovino in un palazzo a pianta circolare, a pianta greca, con tre navate, con soffitti a crociera, a botte, a soppalco, in un bunker antiatomico.

Naturalmente il bunker antiatomico è quanto di più squallido ci possa essere per pregare, ed è lontano dalle barocchissime configurazioni che piacciono tanto agli ultratradizionalisti. Ciò non toglie che la presenza di Cristo è intonsa. Dunque dobbiamo rammentare che esiste una distinzione tra la formalità della costruzione e il sentimento interiore che è sostanza. Questa formalità e formalismo visivo così caro ad una certa visione archetipata del cristianesimo, non è obbligatorio. Può piacere o meno, ma criticare il nuovo solo perché è nuovo può rivelarsi l'indizio di quell'indebito scollamento tra ragione e sentimento sempre subdolamente presente nei cristiani.

Detto ciò, sono invece d'accordo sul fatto che molto spesso l'architettura moderna spesso genera mostri (di chiese) dove non si capisce quale sia il principio ispiratore cristiano, quali ad esempio la "chiocciola" con l'orientamento sbagliato di S.Giovanni Rotondo, o ultimamente il "cubo" di cemento di Fuksas (in costruzione), opere verso la cui critica mi orienterei di più invece di scagliarmi verso la leggiadra, pulita e bellissima strruttura del Meier in acciaio, cemento bianco e vetro con tre vele che ricordano la barca degli apostoli e della Chiesa che solca i mari. :-)

Duque de Gandìa ha detto...

"Scagliarmi verso la leggiadra, pulita e belissima struttura del Meie"? [SIC!]
Il Duca si complimenta per il fatto che Meier non ha costruito una chiesa stile fermata del Metrò e si desume che qui si stia fomentando una campagna per la demolizione del "Padre Misericordioso"?

Vossignoria ciurla nel manico menando il can per l'aia, anzichennò: non credo che i fedeli cattolici che vanno a pregare nella parrocchia di Santa Teresa d'Avila a Corso Italia (a due passi da Porta Pia) provino un qualche imbarazzo pensando allo scollamento schizzofrenico di quei cattolici che nei primi anni del XX secolo vollero erigere una chiesa in stile medievale (romanico) in onore di una santa barocca.
Il Duca trova quella chiesa anzi "basilica" (che per molti aspetti può essere un monumento al kich) un luogo assai spirituale, e questo senza togliere nulla alla maggior carica spirituale che si può avvertire all'interno di un bunker antiatomico rispetto alla chiesa di san Pio di Renzo Piano!
Potrei portare tanti altri exempla (vedi basilica "metafisica" di Don Bosco a Cinecittà) ma l'esempio è per significare che il "mio" problema non è il maggior o minor tasso di "barocco" che esprime un edificio sacro.
E neppure si vuol sottintendere che i fedeli cattolici "romani" di Santa Maria in Vallicella o di San Carlo ai Catinari o di qualsiasi altra chiesa del centro storico per il fatto di pregare in chiese baroccheggianti siano più pii di quelli di Tor Tre Teste!. "La presenza di Cristo è intonsa" poichè -grazie a DIO- la Transustanziazione si compie anche senza gli affreschi di Pietro da Cortona e del Domenichino o le pale d'altare di Guido Reni, Rubens e Caravaggio...
Epperò il Cristianesimo è una religione dell'Incarnazione, dell'incontro con il Dio-Uomo, un incontro con un volto che sia familiare [mai sentito parlare delle icone bizantine?], il cristianesimo non ha mai avuto paura dell'immagine ed invece proprio nell'era dell'immagine le chiese [le chiese cattoliche!] non hanno più "volto", non hanno più storia, non hanno più "storia sacra": le nuove "aule di culto" al fedele cattolico del XXI secolo appaiono familiari rispetto alle palestre alle discotreche ed ai supermercati, tutti luoghi in cui quando ci si và in duo o tre non ci si và certamente per recitare il Pater Noster.

Mi si permetta una provocazione: nessuno lungo i secoli ha mai avuto l'ossessione di esumare ed esporre ai fedeli il corpo di san Francesco, perchè? Forse perchè i fedeli che si recavano nella basilica di Assisi, grazie a Giotto ( e Cimabue, Cavallini, etc) San Francesco lo vedevano dappertutto, pregare, predicare, vivere e morire, apparire dal cielo e fare miracoli.
Forse se la nuova chiesa a San Giovanni Rotondo l'avesse realizzata Giotto non ci sarebbe stata nessuna esumazione di Padre Pio.