sabato, maggio 30, 2009

CASTRUM DOLORIS, XXIII

O sea: "Que bien parece, Doña Victoria Eugenia y Alfonso XIII"











IL 30 Maggio 1919 Sua Maestà Alfonso XIII di Borbone, pubblicamente, alla presenza di tutte le autorità civili e militari del Regno, recitava la preghiera mercè la quale consacrava solennemente la Spagna al Sacro Cuore di Gesù durante la cerimonia religiosa per inauguarzione del monumento nazionale al Sacro Cuore eretto sulla cima del Cerro de los Angeles, ovvero il "Colle degli Angeli", un promontorio di circa 670 metri sul livello del Mare a 10 Km a sud di Madrid.
Il "Cerro", le cui verdeggianti pendici sono occupate da una pineta; sede dell'antico santuario di Nuestra Señora de los Ángeles, patrona della vicina città (e diocesi) di Getafe; è stato sempre popolarmente considerato il centro geografico della penisola iberica: per così dire, "il cuore" della Spagna e perciò il luogo più adatto per ospitare il monumento al Cuore di Cristo realizzato con una sottoscrizione popolare (quasi ex voto per aver sottratto la cattolicissima Spagna a quella Guerra Mondiale che stava insanguinando il resto d'Europa).

Il monumento votivo, realizzato con grandi massi della calcarea pietra locale, fu eretto dall'architetto Carlos Maura Nadal e dello scultore Aniceto Marinas che idearono una piattaforma su cui si diramava una scalea alla cima del quale due gruppi scultorei rappresentano "L'umanità santificata" ovvero "La Chiesa Triofante" (Santi Canonizzati) e "L'umanità che avanza nel cammino della propria santificazione" (una suora, un giovane, una bambina nell'abito della prima comunione e una coppia di sposi) ovvero "La Chiesa militante". I due gruppi scultorei facevano ala al basamento di 18 metri sulla cui sommità il Cristo -anch'esso in pietra calcarea- alto 9 metri. Sulla cima del basamento, ai piedi della statua, l'iscrizione "Reinaré en España" (ovvero: regnerò in Spagna), con riferimento all'apparizione del 1733 del Sacro Cuore di Gesù in quel di Valladolid al santo gesuita Francisco Bernardo Hoyos che fu il principale propagatore di tal devozione in Ispagna.

Il monumento al Sacro Cuore fu solennemente benedetto dal Nunzio Apostolico Monsignor Francesco Ragonesi e il Sovrano Pontefice Benedetto XV non mancò di inviare un telegramma per manifestare il suo augustissimo compiacimento. Venne celebrata una messa solenne dall'Arcivescovo di Madrid-Alcalà sull'altare posto ai piedi del monumento votivo. Poi in piedi di fronte al Santissimo Sacramento solennemente esposto sull'altare, "El Rey" lesse la preghiera supplicatoria; il Cardinale Victoriano Guisasola y Menéndez, Arcivescovo di Toledo, impartì a Los Reyes e a tutti i presenti la benedizione papale, seguì la processione eucaristica lungo la spianata tra il monumento e l'antico santuario della Virgen de Los Angeles, davanti al quale il cardinale Arcivescovo di Toledo e Primate di Spagna, benedisse col Santissimo Sacramento il Re la regina Victoria Eugenia, le autorità politiche e militari del Regno di Spagna, ed il popolo spagnolo.

Pochi anni dopo, ancora novizia, Santa Maravillas de Jesùs ebbe l'ispirazione di fondare un monastero carmelitano proprio accanto al monumento al Sacro Cuore per ancor meglio impetrare la Misericordia divina su quella Spagna che allo scoppio della guerra civile vedrà nel Sacro Cuore del Cerro de los Angeles una delle vittime eccellenti dell'odio ideologico e della pesecuzione religiosa.


"Fucilato" (e raso al suolo) dai comunisti il venerdì 7 agosto del 1936 (era un primo venerdì del mese: giorno consacrato al culto del Sacro Cuore) sotto la dittatura franchista il monumento verrà eretto nuovamente, e di dimensioni maggiori: la statua del Sacro Cuore (realizzata sempre dallo scultore Aniceto Marinas) è alta undici metri e mezzo, il basamneto 28 metri. All'interno dell'ampia paittaforma quadrangolare che sostiene il monumento (non prevista nel progetto originario) è stata realizzata una cripta-basilica.

Oltre alle nuove raffiguarzioni della Chiesa trionfante e militante, alla base del mastodontico piedistallo sono stati aggiunti i gruppi scultorei della "Spagna difensora della Fede cattolica" e "la Spagna Missionaria". Tra i missionari illustri Isabella la Cattolica (che conquistando il regno di Granada fu evangelizzatrice dei musulmani) e Hernàn Cortès ("evangelizzatore" del Messico): poichè nella sua infinita misericordia Nostro Signore concede ad ognuno di partecipare, ciascuno con tutti i propri limiti, alla dilatazione del Regno spirituale di Cristo; perfino Re "Alfonsito" di Borbon.
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Il testo della consacrazione al Sacro Cuore di Gesù pronunziato da Sua Maestà El Rey :


"Corazón de Jesús Sacramentado, Corazón del Dios Hombre, Redentor del Mundo, Rey de Reyes y Señor de los que dominan:
España, pueblo de tu herencia y de tus predilecciones, se postra hoy reverente ante este trono de tus bondades que para Tí se alza en el centro de la península. Todas las razas que la habitan, todas las regiones que la integran, han constituido en la sucesión de los siglos y a través de comunes azares y mutuas lealtades esta gran patria española, fuerte y constante en el amor a la Religión y en su adhesión a la Monarquía.
Sintiendo la tradición católica de la realeza española y continuando gozosos la historia de su fe y de su devoción a Vuestra Divina Persona, confesamos que Vos vinisteis a la tierra a establecer el reino de Dios en la paz de las almas, redimidas por Vuestra Sangre y en la dicha de los pueblos que se rijan por vuestra santa Ley; reconocemos que tenéis por blasón de Vuestra Divinidad conceder participación de Vuestro Poder a los Príncipes de la tierra y que de Vos reciben eficacia y sanción todas las leyes justas, en cuyo cumplimiento estriba el imperio del orden y de la paz.
Vos sois el camino seguro que conduce a la posesión de la vida eterna: luz inextinguible que alumbra los entendimientos para que conozcan la verdad y principio propulsor de toda vida y de todo legítimo progreso social, afianzándose en Vos y en el poderío y suavidad de vuestra gracia, todas las virtudes y heroísmos que elevan y hermosean el alma.
Venga, pues, a nosotros tu Santísimo Reino, que es Reino de justicia y de amor. Reinad en los corazones de los hombres, en el seno de los hogares, en la inteligencia de los sabios, en las aulas de la Ciencia y de las Letras, y en nuestras leyes e instituciones patrias.
Gracias, Señor, por habernos librado misericordiosamente de la común desgracia de la guerra, que tantos pueblos ha desangrado; continuad con nosotros la obra de vuestra amorosa providencia.
Desde estas alturas que para Vos hemos escogido, como símbolo del deseo que nos anima de que presidáis todas nuestras empresas, bendecid a los pobres, a los obreros, a los proletarios todos para que en la pacifica armonía de todas las clases sociales, encuentren justicia y caridad que haga más suave su vida, mas llevadero su trabajo.
Bendecid al Ejército y a la Marina, brazos armados de la Patria, para que en la lealtad de su disciplina y en el valor de sus armas sean siempre salvaguardia de la Nación y defensa del Derecho. Bendecidnos a todos los que aquí reunidos en la cordialidad de unos mismos santos amores de la Religión y de la Patria, queremos consagraros nuestra vida, pidiéndoos como premio de ella el morir en la seguridad de Vuestro Amor y en el regalado seno de Vuestro Corazón Adorable. Así sea.
"

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