venerdì, novembre 06, 2009

Gaudet Mater Ecclesia! [5]

OVVERO: IL TRONETTO DOVE LO METTO?



[dal "Diario del Concilio" di monsignor Neophytos Edelby (1920-1995) vescovo cattolico arabo di rito bizantino]

"Venerdì 6 novembre 1964, - 116a congregazione generale.
Questa mattina il papa ha voluto presiedere di persona la riunione conciliare. Molti si chiedevano, in effetti, perchè il papa non prendesse mai parte alle deliberazioni conciliari, come se non fosse membro del Concilio. E' vero che il papa tende a non restringere, con la sua presenza, la libertà d'espressione dei padri. Ma non è bene, non più, che il papa appaia come estraneo al Concilio, avendo solo il ruolo di confermare, se lo vuole, le decisioni del Concilio, inteso come assemblea dei vescovi separata dal papa.

Questa mattina, dunque, il papa ha dato una manifestazione concreta della collegialità episcopale al Concilio, perchè vi ha semplicemente preso parte, al tavolo del consiglio di presidenza, in mezzo ai cardinali. Egli ha semplicemente occupato il posto del card. Tisserant, su una poltrona un po' più dorata e un po' più elevata.
Collera di mons. Dante, cerimoniere pontificio, che non può comprendere come il papa possa sedersi in mezzo agli altri vescovi!

Il papa ha assistito, per cominciare, alla messa di rito etiope, celebrata con tam-tam e cetre.
Ha fatto il suo ingreso nella basilica accompagnato soltanto da due cardinali e da quattro segretari. E' venuto a piedi, senza sedia gestatoria, e camminando così veleocemente che la sua scorta faticava a seguirlo. Allora nella sala conciliare sono scattati degli applausi frenetici. Sono state ascoltate delle voci: «Viva il papa democratico!». Era una battuta di spirito. Ma è certo che i vescovi sono rimasti molto toccati da questo gesto del papa che, poco a poco. senza rivoluzioni e senza dichiarazioni incendiarie, si sta spogliando delle apparenze di un'apoteosi non evangelica.
I vescovi e il mondo cristiano lo rispetteranno di più.

Questa mattina, sotto la presidenza del papa, si è cominciata la discussione dello schema sulle missioni. Il papa, con la sua presenza e con il suo discorso inaugurale, ha sottolineato l'importanza di tale questione. Il card. Agagianian, prefetto della congregazione di Propaganda, gli ha risposto in termini commossi, evocando il lavoro, le lacrime e il sangue dei missionari attraverso il mondo.
Poi il papa è teornato a casa, non senza salutare i cardinali presenti, i cardinali moderatori, e ciascuno dei patriarchi personalmente.
Di nuovo applausi entusiasti. [...]"

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